Tassi manipolati, rate gonfiate tra il 2005 e il 2008, con effetti comprovati fino almeno a metà del 2009.
Le recenti sentenze della Corte di Cassazione aprono la strada per richiedere il rimborso delle somme pagate in eccesso da parte di chi si è trovato coinvolto in questa situazione.
Scopriamolo insieme
Hai diritto al ricalcolo?
Se hai sottoscritto un mutuo a tasso variabile tra il 2005 e il 2008, o se hai pagato rate in quel periodo, è fondamentale verificare la tua posizione. Anche mutui stipulati in anni precedenti, ma con rate interessate da questo periodo, possono rientrare in una richiesta di rimborso.
In base a quanto indicato dalla Suprema Corte, i consumatori che hanno contratto mutui o finanziamenti a tasso variabile basato sull’Euribor tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008 possono avere diritto al ricalcolo delle rate pagate in quel periodo a un tasso minore di quello applicato, ossia il tasso legale o i cosiddetti tassi bot (tassi dei buoni ordinari del tesoro).
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Nel 2013 la Commissione europea ha accertato che alcune banche (Barclays, Deutsche Bank, Société Général e The Royal Bank of Scotland) che partecipavano al “panel” destinato a determinare il tasso Euribor sulla base di tassi applicati nel mercato interbancario, tra il settembre 2005 e il maggio 2008 hanno posto in essere un “cartello”/accordo per manipolare l’Euribor, influenzando così il calcolo del tasso. Questo ha portato a un aumento ingiustificato delle rate dei mutui per molti consumatori in tutta Europa.
Ora secondo la sentenza della Cassazione il tasso del finanziamento definito sulla base dell’Euribor manipolato è nullo anche se la banca che ha concesso il mutuo non ha partecipato all’intesa restrittiva della concorrenza e quindi non rientra tra quelle indicate poco sopra.
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