Una Banca (importante), dopo una lunga serie di pesanti minacce nei confronti del Cliente, come capita spesso, è passata alle vie di fatto: al fine di ottenere il saldo delle esposizioni bancarie (fidi di conto corrente), si è rivolta al Tribunale e ha ottenuto un Decreto Ingiuntivo che intimava al Cliente il pagamento di circa 190.000 euro + le spese.
A questo punto, il Correntista, spaventato ma non rassegnato, ha voluto vederci chiaro sulla regolarità dei rapporti con l'istituto bancario oggetto del decreto ingiuntivo.
Ha fatto analizzare (periziare) i propri rapporti e il risultato ha evidenziato una serie di anomalie, criticità , illeciti, eccetera eccetera.
Ha opposto il Decreto Ingiuntivo e contestato l'importo ingiunto, presentando al Giudice le analisi peritali. Come da prassi, il Giudice ha nominato un Suo consulente tecnico d'ufficio (CTU) al fine di accertare chi dei due contendenti avesse ragione.
L'esito della CTU è stato che il Cliente aveva ragione: il debitore non era il correntista , bensì la Banca! In altre parole, il tecnico del Tribunale (vedi l'allegata CTU) ha confermato tutti gli illeciti e le criticità rilevate dal Cliente.
Concludendo, da un debito secondo la Banca di € 190.000, a seguito delle analisi, verifiche e contestazioni, è risultato che non solo il debito non esisteva, ma addirittura era il correntista ad essere creditore per circa € 4.000 ( quattromila euro) nei confronti della Banca, e non viceversa!
Mi domando quanti Italiani siano in queste condizioni, aggrediti dal sistema bancario con continue minacce o azioni di recupero forzate per importi spesso non dovuti.
Il fatto secondo me gravissimo è che spesso le Banche, pur sapendo benissimo che il loro credito (come in questo caso) non esiste, intimano e ingiungono con Decreti Ingiuntivi i correntisti che spesso spaventati o ignari dei propri diritti, vengono privati dei propri beni immobili, frutto di una vita di sacrifici, il tutto come ho detto prima, per debiti che magari non esistono.
Credo che la Magistratura dovrebbe punire adeguatamente e dissuadere gli istituti bancari che, pur sapendo che il loro credito spesso è praticamente nullo o molto inferiore all'intimato, si attivano in maniera estorsiva nei confronti dei propri clienti per quello che spesso non gli spetta.
COME?
Condannando la Banca a pagare al correntista non solo l'eventuale ristorno economico, oltre agli interessi, le spese di giudizio e le spese legali, ma aggiungendo a carico della Banca una vera e propria penale pari all'importo che la Banca aveva chiesto a suo tempo al correntista. Sono convinto che le Banche con tale pesante rischio ci penserebbero molte volte prima di attivarsi nei confronti dei correntisti.
Concludendo, la mia raccomandazione è sempre quella di verificare il trattamento che il nostro istituto bancario ci ha riservato, spesso, come in questo caso, le sorprese non mancano.
Cordiali saluti e sentiti auguri di buona Pasqua a tutti da parte mia e da tutto lo Studio Bortoletto & Partners!