Chi viene segnalato alla centrale dei rischi, purtroppo viene identificato e classificato come “cattivo pagatore”. Questo porta non solo ad un danno economico visto che il soggetto non può più accedere al credito, ma anche altri tipi di danni cosìddetti “non patrimoniali”. Quando la segnalazione è illegittima per vari motivi (non dimentichiamoci che spesso i rapporti, quando vengono analizzati, risultano essere viziati da vari illeciti e quindi il debito richiestoci non è quello reale), ovviamente è possibile richiedere un risarcimento danni per i diritti che sono stati violati. Quali sono questi diritti fondamentali che possono essere lesi? Beh prima di tutto il diritto all’immagine, poi la libertà economica del soggetto, il diritto di impresa e della libera concorrenza e la reputazione, il diritto alla protezione dei dati personali ecc. E’ ovvio che la giurisprudenza si sia interrogata negli anni se tali violazioni dei diritti fondamentali della persona
La risposta è stata positiva, sia per quanto riguarda il risarcimento di danni patrimoniali, che quelli non patrimoniali (cioè legati a quei diritti fondamentali di cui abbiamo appena parlato), non solo per i soggetti fisici, ma anche per le persone giuridiche (società). Capite bene infatti quanto possa essere devastante per un soggetto una segnalazione errata, o usata addirittura in modo ritorsivo o estorsivo da parte di una banca. Una vera e propria morte economica! E per questo gli istituti di credito, quando “sbagliano” (non sarebbe questo il termine corretto da usare) devono pagare, e i correntisti devono far valere i propri diritti fondamentali!
Tratto dalla rubrica "Banche:Informiamoci", ideata e realizzata da Studio Bortoletto & Partners