Il 10 Luglio, nel corso dell’annuale assemblea dell’A.B.I. (Associazione Bancaria Italiana), il presidente Patuelli ha affermato che il tasso medio pagato dalle imprese italiane sui finanziamenti bancari è stato dell’1,50% e che le “sofferenze” (annoso problema delle banche italiane) sono scese da 86,9 miliardi di euro del Dicembre 2016 a 51 miliardi nel Maggio 2018.
I media nazionali hanno dato naturalmente ampio risalto ad un quadro così roseo, ma è lecito chiedersi se questi dati appartengano davvero al sistema bancario italiano. Non sappiamo se l’1,50% rappresenta la proverbiale media del pollo, quello che è certo è che gli imprenditori, soprattutto i piccoli, sanno bene che il tasso medio che pagano alle banche è molto diverso da quello dichiarato da Signor Patuelli. A mero titolo di esempio, alleghiamo un estratto conto (ovviamente oscurandone l’intestatario) di uno qualsiasi dei nostri assistiti dove si vede chiaramente che il tasso applicato entro fido è del 12,837 %, escluse le spese e oneri vari. QUESTA È NORMALITÀ QUOTIDIANA !
Per quanto riguarda poi la diminuzione delle “sofferenze”, sorge legittimo un altro dubbio: che tale decremento non sia dovuto alla migliore gestione degli istituti di credito, ma alla “cartolarizzazione” delle medesime “sofferenze”, vale a dire alla cessione di questi crediti non più esigibili a varie società esattrici, spesso estere. In sostanza, le banche hanno messo la spazzatura sotto il tappeto.
In entrambi i casi riportati, non c’è sicuramente da essere ottimisti né tantomeno orgogliosi.